Cure domiciliari, grazie al tuo 5x1000 le portiamo a casa dei pazienti
AIL è stata tra le prime Associazioni, in Italia, a riconoscere l’importanza del servizio di Cure Domiciliari e da oltre 28 anni garantisce ai pazienti onco-ematologici la possibilità di ricevere le cure necessarie nella propria casa, grazie al quotidiano impegno di team formati da medici, infermieri e psicologici che si spendono per assicurare la continuità dei percorsi terapeutici con una conseguente riduzione dello stress sia per il malato che per le strutture ospedaliere.
L’investimento complessivo utile a sostenere il servizio di Cure Domiciliari in un anno è stato di 2.165.102 euro, di cui ben 997.519 euro sono il frutto delle donazioni del 5xmille. Grazie al tuo contributo, AIL è riuscita a garantire in 12 mesi di attività 43.249 accessi a domicilio, di cui 34.512 destinati agli adulti e 8.737 destinati ai bambini.
Per questi ultimi, non doversi separare dai genitori, dalla casa che amano e dall’ambiente che conoscono in un momento tanto difficile è fondamentale. Allo stress della malattia non deve aggiungersi l’ansia dello spaesamento.
Le Cure Domiciliari rappresentano il futuro e l’obiettivo di AIL è offrire il servizio ad un numero sempre maggiore di pazienti e investire su una professionalizzazione sempre migliore delle risorse coinvolte attraverso l’organizzazione di corsi che si sono rivelati fondamentali momenti di crescita per il personale sanitario.
Grazie alla tua firma possiamo proseguire su questa strada per fare sempre di più e sempre meglio per i nostri pazienti.
Un nuovo scenario da combattere
Lo scoppio della pandemia ha prodotto un fortissimo impatto sul Sistema Sanitario Nazionale con conseguenze importanti sulla sicurezza e sulla salute delle persone più a rischio di fronte al Covid-19, come i malati onco-ematologici.
Molti pazienti, in questi interminabili mesi, hanno convissuto con la paura di andare in ospedale per il timore di contrarre l'infezione. Una paura che troppo spesso si è tradotta in una drammatica rinuncia alle cure.
La loro condizione di immunodepressi ha visto nascere nuovi bisogni e nuovi disagi: essendo due volte e mezzo più fragili di fronte al virus rispetto alla popolazione generale, è emersa l’imprescindibile necessità di garantire loro le cure in assoluta sicurezza, riducendo al massimo il contatto con l’ambiente ospedaliero.
I dati che abbiamo raccolto in questo periodo hanno delineato un quadro molto chiaro del nuovo scenario che ci siamo trovati ad affrontare. Questi alcuni dei principali disagi per i pazienti seguiti in Day Hospital o a livello ambulatoriale:
4 persone su 10 circa hanno visto rinvii o riprogrammazione delle prestazioni come le somministrazioni di terapia o gli accertamenti diagnostici;
la comunicazione con il centro di cura in circa un caso su tre ha ravvisato gravi disagi;
il 15% dei pazienti ha avuto notevoli difficoltà nell’approvvigionamento dei farmaci;
l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere il luogo di cura ha subito gravi disagi nel 16,6% dei casi;
impossibilità di ricevere attenzione da parte dell’ematologo per il 66,3% dei casi: il bisogno è sentito con maggior forza da parte di chi è in terapia attiva rispetto a chi esegue controlli;
difficoltà ad effettuare il test sierologico o il tampone per conoscere la propria condizione rispetto al virus per il 58,7% dei casi;
in un caso su due la difficoltà di accesso al supporto psicologico ha rappresentato un grave disagio.
La risposta di AIL
Per fare fronte a questa nuova sfida, AIL si è attivata fin da subito per potenziare il servizio di Cure Domiciliari in 42 province italiane, la risposta più efficace per portare cure e farmaci ai malati in sicurezza.
Grazie alle Cure Domiciliari, i pazienti evitano di passare una giornata in Day Hospital per una puntura sottocutanea o per una semplice trasfusione; i malati, anche giovani, sottoposti a regimi di chemioterapie intensiva, vedono ridursi sensibilmente i tempi di ricovero e possono ricevere a casa il supporto di cui hanno bisogno.
Ma in assoluto, il beneficio principale delle cure a domicilio è quello di ridurre di molto il rischio di infezione ospedaliera, una delle complicanze più comuni per i malati onco-ematologici.
Inoltre, le Cure Domiciliari generano benefici anche per la sanità pubblica, particolarmente compromessa dal drastico taglio dei posti letto in corsia: spostare a domicilio le prestazioni non urgenti, ovvero ambulatoriali e di day hospital, significa alleggerire le strutture sanitarie permettendo una gestione più efficiente e intelligente del malato️
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