Tra solidarietà e accoglienza: da oltre 50 anni l’impegno di AIL a supporto dei pazienti onco-ematologici, dei caregiver e dei centri ematologici italiani
AIL è impegnata con i suoi volontari, in collaborazione con i Centri di ematologia italiani, a supportare i pazienti onco-ematologici nei loro principali bisogni non solo terapeutici ma anche relativi alla qualità di vita.
Quale ruolo ha AIL come punto di riferimento per i malati, i loro familiari e gli specialisti?
AIL da oltre 50 anni è al fianco dei pazienti affetti da un tumore del sangue e dei loro cari e lavora in stretta sinergia con i Centri ematologici italiani per sostenere la ricerca scientifica che negli ultimi trent’anni ha fatto grandi progressi nella cura delle malattie del sangue. Il ruolo della nostra Associazione è in primo luogo quello di essere sempre presente e supportare i malati e le loro famiglie nel lungo e difficile percorso terapeutico grazie ai volontari che operano dentro le strutture di ematologia e sono sempre accanto ai malati per sopperire ai loro bisogni. AIL si connota per essere un’Associazione molto radicata sul territorio nazionale grazie alle sue 82 sezioni che anche in piena pandemia non si sono mai fermate con le attività di assistenza domiciliare che portano a casa dei pazienti medici, infermieri e volontari che con il loro lavoro assicurano una continuità terapeutica e assistenziale ai più fragili e soli, e poi con le Case alloggio che ospitano i pazienti che lasciano l’ospedale ma devono essere seguiti per lunghi periodi dal Centro ematologico che li ha in cura. Riteniamo essere nostro dovere continuare a collaborare con gli ematologi e anche con i medici di medicina generale e con quanti operano sul territorio. Proseguiremo con tenacia il solco tracciato dall’indimenticato professor Franco Mandelli, quello della solidarietà e dell’accoglienza. E proseguiremo con le nostre campagne di raccolta fondi per dare sostegno alla ricerca scientifica e garantire ai nostri pazienti sempre più terapie innovative ed efficaci che possano migliorare sempre di più la loro qualità di vita.
Le Associazioni di volontariato ricoprono un ruolo fondamentale di supporto e assistenza ai pazienti e ai familiari, colmando un vuoto organizzativo spesso segnalato durante il percorso di presa in carico della malattia. Quanto è importante in tal senso il rapporto con le Istituzioni e il riconoscimento da parte loro di questo ruolo ormai imprescindibile delle Associazioni?
Il Terzo settore (e gli enti che ne fanno parte, come AIL) non è solo un impegno sociale organizzato, ma è anche un motore importante dell’economia del nostro Paese, quella ispirata da finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale condivise. La nostra Associazione, anche in linea con quanto definito nella Riforma del Terzo Settore, intende costruire rapporti sani di collaborazione, co-progettazione e co-programmazione con gli enti pubblici. È questa una delle grandi sfide che ci attendono e a cui siamo chiamati a rispondere.
La crisi economica e sociale innescata dalla pandemia Covid-19 a cui si è aggiunta la guerra in Ucraina, ha accelerato l’emersione di nuovi bisogni e diritti negati e di conseguenza richiede risposte sempre più efficaci. Noi vogliamo affiancare le Istituzioni nell’interesse delle comunità e AIL intende farsi portavoce sempre di più del dialogo tra pazienti e Istituzioni. Impiegheremo i nostri sforzi affinché la nostra Associazione venga sempre più riconosciuta dalle Istituzioni come un tassello fondamentale per la salute della comunità e dei più fragili e bisognosi tra gli uomini.
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