Tumori del sangue: ecco perché è importante sostenere la ricerca
La prognosi dei tumori del sangue ha registrato nel tempo un grande miglioramento. Gli importanti progressi della Ricerca Scientifica e le terapie sempre più mirate ed efficaci, stanno rendendo queste patologie sempre più curabili e spesso guaribili.
Cosa sono I tumori del sangue
Esistono decine di sottotipi diversi di neoplasie ematologiche appartenenti a tre grandi macro-gruppi:
Leucemie
Linfomi
Mielomi
Conoscere le malattie è il primo passo per combatterle, vediamo le differenze tra queste patologie
Leucemia
Le Leucemie sono tumori del sangue causati dalla proliferazione incontrollata di cellule staminali cioè cellule immature che una volta sviluppate daranno poi vita a globuli bianchi, rossi e piastrine. Può accadere che una delle cellule staminali interrompa precocemente il suo processo di maturazione o che acquisisca la capacità di replicarsi senza limite diventando resistente ai meccanismi di morte cellulare programmata. Se questo avviene i cloni, copie identiche della cellula originale, invaderanno rapidamente non solo il sangue ma anche i linfonodi, milza e fegato. Così ha origine la malattia.
Le leucemie si distinguono in acute, a progressione veloce, e croniche a progressione più lenta. Distinguiamo inoltre:
Leucemie mieloidi, forme che coinvolgono le cellule mieloidi da cui si sviluppano parte dei globuli bianchi, rossi e le piastrine.
Leucemie linfoidi, forme che originano dalle cellule linfoidi da cui si sviluppano i linfociti.
Secondo i dati epidemiologici raccolti e pubblicati dalla SIE (Società Italiana di Ematologia) in Italia vengono diagnosticati in totale ogni anno circa 8000 nuovi casi di leucemia, con una percentuale di sopravvivenza dei pazienti del 43% a 5 anni dalla diagnosi. L’incidenza delle leucemie è in crescita mentre la mortalità è in diminuzione. Un dato straordinario è che oggi 8 bambini su 10 guariscono da una leucemia.
Linfomi
I linfomi sono tumori causati dalla proliferazione incontrollata di un particolare tipo di globulo bianco: il linfocita. Il linfocita è una cellula essenziale per il nostro sistema immunitario che contribuisce a mantenerci al sicuro da agenti esterni. Per ragioni genetiche i linfociti possono acquisire la capacità di replicarsi in modo incontrollato. Questo permette loro di invadere ed accumularsi nei linfonodi o in altri organi generando così il Linfoma. I linfomi possono essere suddivisi in due grandi gruppi:
Linfoma di Hodgkin, dovuta alla trasformazione dei linfociti B
Linfoma non Hodgkin, in cui possono essere coinvolti entrambe le tipologie di linfociti (B e T)
Dagli dati rilevati, in Italia sono diagnosticati circa 1.200 nuovi casi l’anno di Linfoma di Hodgkin. Dalle ricerche è emerso un miglioramento significativo del tasso di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti che supera l’80%. La malattia colpisce maggiormente le fasce di età più giovani (0-44 anni), l’incidenza sembra aumentare nel tempo, mentre la mortalità è in costante riduzione.
Le indagini sul Linfoma non Hodgkin, invece, evidenziano oltre 10.200 nuovi casi ogni anno e un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 60%. L’incidenza è in lieve crescita, mentre la mortalità è sostanzialmente stabile.
Mieloma
Il mieloma è caratterizzato dall'alterazione di particolari cellule del sistema immunitario: le plasmacellule. Le plasmacellule sono localizzate nel midollo osseo e producono gli anticorpi. In condizioni normali ogni plasmacellula produce un anticorpo leggermente differente dagli altri e questo consente al nostro sistema immunitario di ampliare la sua capacità di risposta verso gli agenti esterni. Nel Mieloma, invece, interviene una trasformazione che fa sì che la plasmacellula cominci a replicarsi in modo non controllato, generando cloni di sé stessa e producendo numerose copie dello stesso anticorpo.
In Italia, dai dati SIE, sono stati diagnosticati oltre 4.500 nuovi casi. La patologia colpisce maggiormente la fascia di età più avanzata. Dalle rilevazioni emerge un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 42%. L’incidenza del mieloma multiplo è nel complesso stabile mentre la mortalità è in lieve calo.
Perché è importante sostenere la ricerca sui tumori del sangue?
Dal 1969 - anno di nascita dei primi Reparti di Ematologia negli Istituti Universitari di Medicina Interna e delle prime Divisioni di Ematologia in grandi strutture ospedaliere - ad oggi, si sono registrati grandi progressi nella lotta ai tumori del sangue.
Quello che 50 anni fa non era immaginabile oggi è realtà, grazie alla ricerca scientifica sostenuta anche da AIL. Gli ultimi dieci anni hanno segnato un punto di svolta fondamentale sul piano della sopravvivenza: la vita si è allungata sensibilmente e la possibilità di sopravvivere e guarire è sempre più alta.
AIL investe ogni anno oltre 7 milioni di euro in ricerca sul tumore del sangue e sostiene 188 progetti su tutto il territorio nazionale
A livello nazionale AIL sostiene il GIMEMA, Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto, fondazione no-profit per lo sviluppo e la formazione della ricerca scientifica che può contare sull’adesione di oltre 140 Centri di Ematologia presenti su tutto il territorio nazionale.
La creazione del gruppo GIMEMA ha permesso una condivisione di dati e informazioni tra i centri aderenti con lo scopo di creare la collaborazione del maggior numero di ricercatori possibile e raccogliere così dati sufficienti per poter trarre conclusioni oggettive sull’efficacia delle strategie terapeutiche proposte.
Le Sezioni Provinciali contribuiscono a finanziare progetti di Ricerca a livello locale in ambito ematologico, realizzati dalle istituzioni e dalle Strutture Ospedaliere – non solo universitarie – presenti nei territori di loro riferimento. In particolare i fondi raccolti sono utilizzati per contribuire a realizzare laboratori, acquistare apparecchiature altamente tecnologiche ed erogare borse di studio per medici e ricercatori.
Eppure c’è ancora tanto da fare.
Per far sì che le speranze di disporre di terapie efficaci per le persone colpite da tumori del sangue siano sempre più concrete abbiamo bisogno di te.
Dona il tuo 5 x 1000 ad AIL e contribuisci anche tu a sostenere la ricerca ematologica in Italia.
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