La storia di Elisa, Paziente
Per ogni mamma sapere che la propria bambina ha una malattia del sangue, per di più rara come quella di Elisa, è sempre una notizia sconvolgente: il mondo mi è crollato addosso, ma ho capito fin da subito che il mio valore come donna e come madre doveva essere quello di lottare, per lei e con lei.
Per motivi di lavoro la nostra famiglia si è sempre spostata molto, cambiando nazione più o meno ogni due anni. Ora viviamo stabilmente in Spagna, a Valencia.
A causa della malattia di Elisa abbiamo dovuto dividerci: il resto della famiglia è ancora lì, mentre noi siamo state costrette a viaggiare perché i medici ci hanno consigliato di andare in Italia dove Elisa avrebbe potuto provare una terapia sperimentale adatta al suo caso.
In Italia siamo state per dei mesi in albergo, finché la dottoressa che ha in cura Elisa ha segnalato il nostro caso all’AIL per permetterci di essere ospitati in una delle Case di Accoglienza messe a disposizione dall’Associazione.
A quel punto la nostra vita è cambiata molto: l’incontro con le altre mamme, il supporto degli straordinari volontari AIL, tornare ad occuparmi di me stessa e di mia figlia anche nelle piccole cose, come cucinare o lavare i nostri vestiti, mi ha fatto ritrovare la forza e il coraggio e il calore della mia famiglia che mi manca ogni giorno.
È più facile andare avanti quando sai di non essere solo.
La mamma di Elisa
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