La storia di Maria Grazia
Sono Maria Grazia, ho 24 anni e sono in follow-up. Nel 2018 è piombato nella mia vita il "SIGNOR" HODGKIN. Ricordo ancora quel maledetto 7 agosto 2018 quando l’ematologa mi fece sedere e mi disse poche parole: “ti fidi di me? Hai un Linfoma ma insieme ce la faremo”.
Non capivo più nulla. Guardavo mia madre che piangendo, con tanta forza, mi ripeteva di continuo: “Stai tranquilla, ce la faremo. Un po’ di pazienza e tutto finirà”. Nella mente mi rimbombavano un casino di parole: Linfoma tumore, chemioterapia, radioterapia, ricovero, operazione chirurgica, spirometria, pet, tac. Lì ho capito che non sai mai quanto sei forte, fin quando essere forte è l'unica scelta che hai. Non te la puoi prendere con nessuno, la vita è fatta così, di cose belle, di cose brutte e di cose INSPIEGABILI. A quasi 20 anni metti in conto tutto, ma non una maledetta e grave malattia.
Passarono i giorni, feci la consulenza con il chirurgo, affrontai l'operazione il 23 agosto e aspettai i risultati della biopsia. Tutti pensavano e si aspettavano fosse un errore, una cosa superficiale ma io no, io lo sentivo dentro che quel nemico era lì, dentro me. Andai a ritirare i risultati e ricordo ancora le parole di quel medico: "Signorina, le consiglio di aprire questa busta con il supporto di uno psicologo". Ma non me ne importò nulla, la aprì e in fondo c'era la conferma. Il nemico c'era. Fu una batosta, certamente, ma non mi lasciai tirar giù più di quanto già lo fossi. Iniziai le cure, persi i capelli, stavo male, a tratti mi sentivo morire...Ma andavo sempre avanti con più grinta.
La forza me l'ha data il mio fidanzato, che per fortuna è arrivato al momento giusto, ed è stato un regalo inaspettato, Dio sapeva quanto avessi bisogno di un motivo in più per lottare e mi ha mandato lui: Tommaso, l'amore della mia vita. I miei genitori insieme a lui sono stati per me i pilastri importanti e fondamentali, assieme a TUTTA la mia FAMIGLIA e ai miei amici più veri. Tante volte volevo mollare, non volevo fare la chemio, il solo pensiero mi faceva stare male ma poi guardando le persone che amo negli occhi ci ripensavo e capivo che quella forza che loro davano a me minuto dopo minuto, dovevo farla tornare a loro in qualche modo e volevo farlo vincendo.
È stata dura, difficile, a tratti impossibile. Ma sono stata fortunata perché ho avuto accanto a me delle persone meravigliose che mi hanno sostenuta e non mi hanno mai lasciato cadere. Ho avuto un'équipe medica eccezionale, ho conosciuto in quei luoghi tristi delle persone fantastiche e ho capito il vero significato della VITA. Non vi lamentate per futili cavolate, ci sono stati momenti in cui io avrei potuto farlo, ma pensavo sempre a chi era in una posizione peggiore di me o addirittura coloro che non c’erano più a causa della malattia. Sono sempre andata avanti fino ad arrivare a quel giorno, quando ricevetti l'emozione più forte aprendo quella busta, il 16 luglio 2019: la PET era negativa ed io, finalmente, ero in remissione.
A distanza di pochi anni, conservo ancora ogni ricordo, bello o brutto che sia, e ne faccio tesoro. Ho iniziato a vedere tutto in modo diverso, ho iniziato a vedere la vita a colori. Ho scoperto cosa significa esserci, avere qualcuno vicino. Ho capito chi sono le persone importanti ma soprattutto ho capito che niente e nessuno può rubarci il futuro, bisogna sorridere, amare e..... VIVERE !
Maria Grazia
Storie di combattenti