La storia di Patrizia
Il 2020 doveva essere l'anno più bello della mia vita. Avevo 30 anni, ero appena stata ammessa al dottorato e finalmente ero andata a convivere con il mio compagno. Invece, nel giro di pochi mesi tutto è cambiato per sempre.
É arrivata prima la diagnosi di Morbo di Crohn, con cui ormai dovrò convivere, e poi quella del Linfoma di Hodgkin in stato avanzato 3B con una massa di 8 cm che premeva sul cuore creando un versamento. In un attimo tutto mi è precipitato addosso.
Mi sono sottoposta all'intervento per la crioconservazione degli ovociti, a dodici chemioterapie e a quindici radioterapie, sei PET, mi hanno asportato un linfonodo di 4,5 cm alla clavicola, impiantato il PICC per sei mesi e, ovviamente, ho perso i miei lunghi capelli. Il tutto in piena pandemia, costretta a restare a casa per quindici mesi lontana da amici e parenti perché il covid era troppo pericoloso in quanto immunodepressa e in attesa di un vaccino e poi della seconda dose.
Eppure, grazie alle terapie, al supporto dei medici e al sostegno dei miei cari sono riuscita a superare tutto questo e attualmente entrambe le patologie sono in remissione. Alle persone che stanno vivendo la mia stessa esperienza vorrei dire di non perdere la speranza, di non arrabbiarsi se non si sentono capite e soprattutto di non mollare, mai! Anche se la vita ci mette avanti a delle difficoltà che sembrano insormontabili, vale sempre la pena lottare per viverla a pieno! La rabbia col tempo si affievolisce, le nausee finiscono, le forze ritornano e piano piano anche l’insonnia passa, i capelli ricrescono, i chili si riprendono e il sorriso torna ancora più luminoso.
Non parlo spesso del tumore, mi fa male ricordare. O meglio, in realtà ne parlo, ma lo faccio in modo distaccato, fornendo dati, cercando di non entrare troppo nello specifico di ciò che ho passato veramente, di ciò che ha rappresentato per me, per il mio fisico, per la mia mente e per la mia vita, sociale, di coppia e famigliare. Dopo un dolore così grande, dopo una paura così profonda, qualcosa dentro di me è cambiato per sempre, ma mi piace pensare che sia cambiato in meglio. La malattia mi ha resa più consapevole dei miei limiti, più paziente verso me stessa e verso gli altri e soprattutto più emotiva. Allo stesso tempo, avere una seconda possibilità mi ha spinta e mi spinge costantemente a non perdere tempo, a coltivare i miei interessi, a perseguire i miei obiettivi e a non trascurare le persone che amo.
Ovviamente, però, di un percorso così intenso restano cicatrici al corpo e allo spirito. Le terapie salvano la vita, ma inevitabilmente provocano conseguenze nel tempo. Il corpo ci ha messo un po' a riprendersi ed è frustrante la consapevolezza che ora sia più fragile e che anche piccoli inconvenienti spesso diventino qualcosa di più impegnativo. Eppure giorno dopo giorno sto imparando ad essere più premurosa e comprensiva verso di me e il mio corpo.Ogni tumore è a sé e ogni paziente risponde alle terapie in modo diverso, ma di una cosa sono certa: la forza di volontà e la voglia di vivere sono determinanti per lo spirito nella lotta al tumore. Non smettete di fare progetti e non smettete di sognare, anche quando non avrete più le forze e tutto sembrerà soffocarvi.
Durante tutti quei mesi, in cui mi dividevo tra casa e ospedali, tra rabbia, pianti, sorrisi e risate, ho sognato spesso ad occhi aperti tutte le cose che avrei voluto fare se ne avessi avuto la possibilità. Tra questi c’erano il trekking alle Dolomiti e fare la mia prima esperienza all’estero. Ho dovuto aspettare un po', ma alla fine oggi, a un anno e mezzo dalla fine delle terapie, posso finalmente dire che le Dolomiti sono tra i miei luoghi preferiti al mondo e che i mesi che ho appena vissuto a Londra resteranno per sempre nel mio cuore. Certo ho dovuto aspettare e avere l’autorizzazione di tutti i miei specialisti, per non parlare di tutti i beauty case pieni di farmaci che ho dovuto portare con me per ogni evenienza, ma se me lo avessero detto all’inizio di tutto non ci avrei mai creduto.
Buon anno di speranza e di sogni a tutti!
Patrizia
Storie di combattenti