Il Valore di una Casa AIL - La Storia di Mariano
La sera in cui mi hanno portato a Pesaro da Macerata per un ricovero d’urgenza, pensavo di non farcela. Ho chiesto al medico in ambulanza di darmi almeno di tempo di rivedere i miei figli, perché non sapevo quanto avrei resistito.
Nel 2019, a seguito di alcuni controlli, mi è stata diagnosticata una Leucemia Mieloide Acuta molto aggressiva e nel giro di un giorno dalla fatidica notizia già ero in reparto per le terapie. La lotta è stata dura, ma soprattutto lunga. Oltre 200 giorni di cammino che mi hanno portato finalmente al trapianto, grazie al midollo donato da mio fratello. E in tutto questo calvario, fino alla mia rinascita, AIL è stata sempre con me, sia in ospedale che fuori.
Fin dai primi giorni, vista anche la complessità della mia situazione, ci è stata assegnato un alloggio gratuito nel villaggio che AIL Pesaro gestisce a poche centinaia di metri dal Centro Ematologico. Questo spazio è diventato per la nostra famiglia un punto di riferimento: un rifugio per me e per mia moglie nei brevi momenti che passavo fuori dall’ospedale, una casa accogliente per tutte le persone che mi vogliono bene e che a turni sono venute a trovarmi.
Quello che mi ha colpito è l’amore e la cura che la sezione mette nel servizio. Non solo la mia casa ma tutto questo ‘villaggio della speranza’ è tenuto alla perfezione, dagli appartamenti agli spazi comuni. Sono diventato quasi ‘geloso’ della mia casetta per quanto mi hanno fatto sentire a mio agio in quella realtà. Abbiamo avuto poi l’occasione di incontrare tante persone come noi, impegnate nella stessa lotta per la sopravvivenza, e di farci forza a vicenda.
Oggi che ho superato il trapianto e sembra che tutto vada bene, il minimo che io possa fare è dare la mia testimonianza, di supporto per AIL e di speranza per i pazienti. Perché l’amore e la vicinanza che ho ricevuto in quel periodo sia dal personale dell’Associazione che in reparto, sono un regalo che mi porterò dentro per sempre, assieme alla mia nuova vita dopo la malattia.
Cose sono le CASE AIL
Un paziente ematologico deve affrontare lunghi periodi di ricovero, spesso lontano dalla sua città di residenza. Per questo nel 1987, nella città di Pesaro, nasce la prima delle 71 case accoglienza AIL, strutture che ospitano gratuitamente pazienti e familiari nei periodi di cura.
Oggi l’Associazione, grazie al lavoro delle sue sezioni territoriali, gestisce 71 strutture in 34 province italiane, ospitando gratuitamente ogni anno oltre 3800 persone tra malati e caregiver. Per mantenere efficienti le case e per aprirne sempre di nuove, AIL investe ogni anno oltre 1.769.000 euro, di questi fondi 460.000 euro vengono dalla ripartizione delle risorse raccolte con il 5x1000. Per questo il vostro aiuto è fondamentale, perché ai problemi legati alla malattia non devono aggiungersi le preoccupazioni di tipo economico
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