L’immunoterapia nel Mieloma: CAR-T e anticorpi bispecifici
Il trattamento del mieloma multiplo stia conoscendo nuove ed importanti prospettive. Grazie agli anticorpi bispecifici e alle CAR-T si aprono nuove prospettive per i pazienti.
Non c’è dubbio che il trattamento del mieloma multiplo stia conoscendo nuove ed importanti prospettive. Grazie agli anticorpi bispecifici e alle CAR-T, un’evoluzione dell’immunoterapia classica che prevede il potenziamento del sistema immunitario, si aprono nuove possibilità di cura per i pazienti.
Il mieloma
Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce le plasmacellule, la cui crescita anomala può provocare una riduzione della normale produzione di cellule emopoietiche (globuli rossi e bianchi, e piastrine) causando anemia (con conseguente astenia, ovvero stanchezza diffusa), abbassamento del numero dei globuli bianchi (con predisposizione alle infezioni) e/o un calo delle piastrine (aumentando il rischio emorragico) e fragilità delle ossa. Oggi il mieloma multiplo rappresenta circa il 10% delle patologie ematologiche e insorge tipicamente in età avanzata, con una media alla diagnosi intorno ai 60 anni, e rimane una malattia non semplice da trattare per via della resistenza ai farmaci. È per questa ragione che la ricerca sta esplorando la possibilità di trattare in maniera diversa la patologia, utilizzando l’approccio immunoterapico come prima scelta. Un approccio che, anche se dovrà essere ancora valutato sul lungo periodo, comincia a dare risultati importanti.
Chimeric antigen receptor T cell: Car-T
È di poche settimane fa la notizia dell’approvazione da parte di AIFA della rimborsabilità di due CAR-T per il Mieloma, una notizia importante per quei pazienti che hanno nuove possibilità di cura oltre alle linee di trattamento.
Le CAR-T (chimeric antigen receptor T cell), da qualche anno a questa parte sono uno dei trattamenti immunoterapici più studiati nella lotta ai tumori, un approccio che ha cambiato radicalmente il trattamento di alcune forme cancerose. Il concetto di fondo è relativamente semplice: si tratta di istruire il sistema immunitario a riconoscere e sopprimere le cellule cancerose. Ma mentre in passato si è cercato di farlo somministrando farmaci che andassero ad agire sulla superficie delle cellule immunitarie al fine di scatenare una risposta, oggi grazie alla possibilità di modificare il DNA, le istruzioni sul bersaglio da colpire possono essere trasferite direttamente all’interno delle cellule immunitarie. Per fare ciò occorre prelevare i linfociti T del paziente, trattarli in laboratorio inserendo una porzione di DNA “istruito” a riconoscere il mieloma multiplo e successivamente reinfondere i linfociti T così preparati nel circolo sanguigno del paziente. Dunque, una vera e propria “cura personalizzata” frutto di un autotrapianto.
Per capire di più su queste terapie e sulle possibili applicazioni abbiamo intervistato Michele Cavo, Direttore dell'istituto di Ematologia "Seràgnoli" - Università di Bologna
Anticorpi bispecifici
Gli anticorpi bispecifici sono anticorpi monoclonali, sintetizzati in laboratorio utilizzando tecniche di bioingegneria o di ingegneria genetica, in grado di guidare le cellule del sistema immunitario verso quelle del tumore e combattere le cellule malate. Una tecnologia che dopo decenni di ricerca e di sperimentazioni cliniche è oggi in grado di dare risultati significativi nella maggior parte dei pazienti. Di questa nuova tecnologia ci parla Roberto Mina, ricercatore presso l’Università di Torino.
Con il contributo incondizionato di